Quando parliamo di abilitazione alla scrittura stiamo parlando di un tema delicato che riguarda un disturbo dell’apprendimento abbastanza diffuso tra i ragazzi e le ragazze e cioè la disgrafia che è un deficit specifico che riguarda la difficoltà nella scrittura sia di parole che di numeri e quindi della classica grafia che anche le persone stesse non la comprendono quando scrivono.
Per dare una definizione più specifica di questo disturbo gli esperti nel settore lo considerano come un disturbo non verbale e soprattutto ci tengono sempre a precisare che non va confuso con la disortografia, perché la disgrafia coinvolge i processi legati a problemi di natura motoria, mentre la disortografia riguarda la parte linguistica.
Spesso le persone si sorprendono quando sentono parlare di deficit di natura motoria in relazione alla scrittura e in realtà in quest’ultima sono coinvolte queste abilità perché comunque quando scriviamo facciamo dei movimenti e dobbiamo avere una coordinazione occhio umano e anche una certa rapidità motoria.
Non è facile per un bambino o per una bambina affrontare questo problema perché poi diventa un ostacolo nel percorso scolastico visto che non riguarda solo la difficoltà a scrivere in modo ordinato, ma riguarda anche diciamo una mancanza di consapevolezza corporea e di coordinazione ed è chiaro che un bambino che si trova in questa situazione ha delle abilità che gli mancano e va in difficoltà.
Chiaramente in questi casi si parla di difficoltà all’interno del percorso scolastico e quindi magari sono bambini e sono bambine che hanno difficoltà quando devono copiare alla lavagna dove c’è un compagno che magari sta facendo un compito, o dove c’è l’insegnante che sta dando delle spiegazioni.
Così come iniziare ad avere problemi poi quando si fanno cose più complesse come i dettati o i compiti scritti, fino ad arrivare ad avere difficoltà con la sovrapposizione tra le lettere, anche per via di un’eccessiva pressione sul foglio.
In ogni caso queste difficoltà si manifestano anche per quanto riguarda l’organizzazione del materiale scolastico e lo svolgimento dei compiti in maniera autonoma e quindi poi la problematica va oltre una grafia scorretta, ed è un qualcosa che i genitori e gli insegnanti devono subito affrontare senza tentennare.
Non bisogna essere superficiali quando un bambino ha problemi di disgrafia
Quando parliamo di superficialità come abbiamo fatto nel titolo di questa seconda parte in merito a questo argomento ci riferiamo ad una sottovalutazione e ad un prendere troppo tempo e in realtà quando il genitore ha un sospetto, magari su sollecitazione di un insegnante, non solo dovrà affidarsi a parere di un pediatra, ma avrà bisogno di una valutazione da parte di un’equipe di specialisti.
E quindi parliamo di pedagogisti, come di logopedisti, di neuropsichiatri che dovevano fare una diagnosi in un centro autorizzato, diagnosi che poi eventualmente diventerà una certificazione DSA.
Teniamo presente, comunque, che una valutazione può essere fatta solo dalla seconda elementare in poi e a quel punto tutti dovranno prendere consapevolezza di questa situazione e aiutare quel bambino e quella bambina ad affrontare questo problema con coraggio.
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