Ruolo dei Genitori
Bullismo
Linee guida Bullismo
Il bullo
“E’ malvagio. Quando uno piange, egli ride. Provoca tutti i più deboli di lui e quando fa a pugni, s’inferocisce e tira a far male.
Non teme nulla, ride in faccia al maestro, ruba quando può, nega con una faccia invetriata, è sempre in lite con qualcheduno.
Egli odia la scuola, odia i compagni, odia il maestro”.
“Cuore” di Edmondo de Amicis, 1888
Il bullismo è sempre esistito ma veniva inserito come elemento del processo di crescita e di maturazione. Nell’era postmoderna il tema dell’aggressività adolescenziale assume un enorme rilievo sociale e psicologico. Le diverse forme di aggressività si annidano in spazi di vita che celano insoddisfazione, disagio emotivo, affettivo e relazionale. “Bullo” è una parola antica, utilizzata sin dal Rinascimento. Tommaso Garzoni la usò in una sua opera, “La piazza universale di tutte le professioni del mondo” pubblicata a Venezia nel 1585. In quest’opera, il termine bullo era affiancato a «bravazzi, spadaccini e sgherri di piazza» Bullismo Il termine bullismo deriva dall’inglese “Bullying” e si riferisce a un’oppressione psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona – o da un gruppo di persone – più potente nei confronti di un’altra persona percepita come più debole.
“Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni”.
Olweus, 1996